Capita assai spesso che dopo aver aver proposto a un cliente una o più attività di ricerca nelle quali sono coinvolte persone reali, lui chieda: “Ma non è un po’ riduttivo chiedere agli utenti quello che vogliono o cosa pensano del nostro prodotto?” A parte la repulsione che provo a sentire la parola “utenti”, ogni volta mi tocca spiegare, precisare, ecc. Così ho messo a punto un cappello introduttivo, che recito come un mantra prima di iniziare a illustrare le attività di progetto e che riporto qui di seguito.
Il nostro lavoro coinvolgerà i vostri clienti/dipendenti/cittadini.
Noi, però, non chiederemo loro di dirci quello che vogliono.
Se necessario, ci immergeremo nel loro mondo
per comprendere in che modo lavorano, come fanno le cose,
le loro capacità e quello che li circonda.
Inoltre, quando sarà il momento, gli chiederemo di lavorare con noi
per sviluppare un prodotto che risponda alle loro aspettative.
Infine, non gli chiederemo di dare un’opinione su quello che è stato prodotto.
Nel luogo più opportuno, gli chiederemo di utilizzarlo e li osserveremo
per comprendere se è adatto alle loro capacità e necessità.