progettareperlepersone - tecniche e strumenti dello user-centred design
Immagine  
"
lo user-centred design non persegue soluzioni totalizzanti e definitive, bensì un continuo miglioramento che si basa sui dati forniti dall’osservazione
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di stefano (del 11/09/2007 @ 09:51:49, in Segnalazioni, linkato 3159 volte)
Vi segnaliamo un articolo con delle linee guida per condurre interviste agli stakeholder apparso su UX Matters con il titolo Conducting Successful Interviews With Project Stakeholders.

Link: http://www.uxmatters.com/MT/archives/000221.php
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 14/09/2007 @ 11:38:43, in Segnalazioni, linkato 2277 volte)
Vi segnaliamo un’intervista a Jeanette Angell, responsabile dello sviluppo in Penguin Group, con un interessante caso di studio: il redesign dei siti web della Penguin's realizzato con un approccio user-centred. Tra gli strumenti UCD usati spiccano i test di usabilità e i personaggi, fondamentali per definire le necessità e gli obiettivi dei visitatori dei loro siti web.
Lo UCD ha permesso alla Penguin’s di superare la logica broadcast per una maggiore focalizzazione sulle necessità reali dei suoi lettori. Per citare la Angell “Now, our focus is on «Would our readers want this? How would they want it? Does it add value to them? How can we engage them in it? Will they want to be engaged in it?»”. L’intervista è stata pubblicata da E-consultancy.com.

Link: http://www.e-consultancy.com/news-blog/364107/q-a-jeanette-angell-on-penguin-s-user--centred-redesign.html
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 18/09/2007 @ 10:21:23, in Segnalazioni, linkato 2379 volte)

Vi segnaliamo un articolo, scritto da Ismail Ismail di WebCredible, su come introdurre le pratiche UCD all'inteno di un'organizzazione. L'articolo è apparso su RobinGood (sezione MasterNewMedia) tradotto anche in italiano.

Link: http://www.masternewmedia.org (versione italiana)

Link: http://www.masternewmedia.org (versione inglese con bibliografia)

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 21/09/2007 @ 11:40:41, in Segnalazioni, linkato 2321 volte)
Vi segnaliamo un articolo di Rachel Hinman (Design Strategist in Adaptive Path) che illustra il suo processo di analisi dei dati raccolti negli studi sul campo. La Hinman divide questa attività in tre fasi. La prima, Cosa abbiamo visto o sentito, per organizzare i dati raccolti. La seconda, Cosa questo significa, per la loro interpretazione. La terza, Perché è importante, per definire quali dati sono significativi per il progetto. L'autrice, inoltre, mette in evidenza come spesso le cose che emergono inaspettate siano quelle che portano a indicare nuove soluzioni progettuali.

L'articolo è apparso sul sito di Adaptive Path nella sezione ideas con il titolo Demystifying Data Analysis.

Link: http://www.adaptivepath.com/ideas/essays/archives/000839.php
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 27/09/2007 @ 14:11:51, in Analisi, linkato 6351 volte)

Ho partecipato all’E-Commerce Forum dove l’Osservatorio B2c Netcomm e la School of Management Politecnico di Milano presentavano i dati della ricerca annuale sullo stato dell’e-commerce in Italia. La situazione non sembra essere particolarmente brillante in termini assoluti, soprattutto rispetto ad altri paesi europei. Tralascio cifre e grafici e passo subito al punto che mi interessa. Perché il commercio elettronico in Italia non decolla? Come sempre in questi convegni, dove si incontrano amministratori delegati e uomini di marketing, le problematiche tecnologiche connesse all’argomento sono sempre poste in primo piano. Problemi di sicurezza, di piattaforme e l’immancabile lamento: c’è poca banda larga. Abbiamo sollecitato, con una domanda, una riflessione sulla qualità della user-experience. Silenzio, se non un timido accenno al fatto che una nota azienda (non specificata) si appresta a lanciare un nuovo sito web di e-commerce con la consulenza di una società londinese specializzata in user-experience. Alla fine il presidente della Netcomm ha rimarcato come secondo lui tutti gli aspetti presi in considerazione per incrementare l’e-commerce sono degni di considerazione ma quello fondamentale da risolvere è la mancanza dell’infrastruttura per la banda larga. Dissento da questo e vi spiego perché.

Quando si sviluppa un progetto con un approccio user-centred, si effettuano delle ricerche su chi saranno i nostri visitatori, con lo scopo di definirne in primo luogo le necessità e gli obiettivi. Ma non solo: si analizzano anche le condizioni d’uso. Quindi siamo in grado di sapere (le ricerche E-family e Istat sono piene di questi dati) come il nostro visitatore di riferimento si collega ad internet, con quale frequenza e da dove. Possiamo quindi, in fase di definizione delle specifiche, indicare le limitazioni che le pagine devono avere, anche in termini di download. Provate, invece, a visitare i nostri siti web di e-commerce. La maggior parte di loro ha home page piene zeppe di prodotti, sistemi di navigazione e procedure di acquisto farraginosi, motori di ricerca interni inattendibili e qui mi fermo.

Un esempio efficace che menziono sempre quando spiego come le condizioni d’uso siano importanti potete vederlo sul sito web USA di Lastminute.com http://us.lastminute.com/ Guardate alla fine dei tab, c’è un piccolo link chiamato “The boss is watching - look busy”. La sua presenza è chiara a chiunque abbia osservato le persone lavorare negli open space degli uffici americani.

Al contrario, pensate al sito web di una nota assicurazione online che vi accoglie al grido di “Ti amo” e immaginate il seguente scenario. In ufficio. Durante l’orario di lavoro vi prendete una pausa. I colleghi intorno sono assorti nelle loro attività. Dovete fare il preventivo di rinnovo per la RC Auto. Digitate l’indirizzo e improvvisamente la voce “Ti amo” rompe il silenzio e tutti si girano a guardarvi. Imbarazzante, no?

Due esempi, due modi diversi di gestire la user-experience.
La prima è attenta alle persone, la seconda no.


Una efficace sintesi del convegno potete leggerla sul blog di Alberto Mucignat.

Le presentazioni e il rapporto (disponibile a breve) possono essere scaricati dal sito web http://www.osservatori.dig.polimi.it

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 03/10/2007 @ 15:18:24, in Segnalazioni, linkato 2321 volte)
Vi segnaliamo un'intervista a Bryan Eisenberg, co-autore del libro Call to action. Nell'intervista Eisenberg parla della persuasive architecture e descrive i fondamenti di questo processo. In pratica, spiega, si tratta di rispondere a tre semplici domande.

La prima: chi sono i visitatori a cui ci rivolgiamo e cosa vogliamo che facciano?

La seconda, analizzando le pagine: che significato hanno per loro le immagini e i link e perché dovrebbero cliccarli?

La terza: quale informazioni dobbiamo fornire per fare in modo che queste azioni siano intraprese? 

Per approfondire i temi dell'intervista, consiglio la letture del suo libro, che contiene anche un ottimo capitolo sui personaggi.

L’intervista è stata pubblicata da E-consultancy.com.

Link: http://www.e-consultancy.com/news-blog/364240/interview-with-persuasion-expert-bryan-eisenberg.html
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 11/10/2007 @ 08:56:26, in Segnalazioni, linkato 2237 volte)
Vi segnaliamo un seminario virtuale dedicato personaggi. Il seminario, dal titolo Building Robust Personas in 30 Days or Less viene curato da UIE User Interface Engineering e si svolgerà il prossimo 14 novembre alle ore 19.00 (ora italiana). La durata del seminario è di 90 minuti con un costo di 129 dollari ma, a chi è interessato, posso fornire un codice di sconto che porta il prezzo a 99 dollari (circa 70 euro). Maggiori informazioni sui contenuti sono disponibili a questo indirizzo: http://www.uie.com/events/virtual_seminars/building_personas/
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Lene Nielsen (del 17/10/2007 @ 15:11:03, in Approfondimenti, linkato 6015 volte)
Ho iniziato a lavorare con i personaggi prima ancora che il metodo venisse conosciuto con questo nome e ho individuato, attraverso le ricerche e l’esperienza, tre importanti aree che devono essere tenute in considerazione: i dati, il coinvolgimento nella descrizione dei personaggi e il consenso da parte dell’organizzazione coinvolta nel processo di sviluppo, sia che si tratti di un redesign che di un nuovo progetto. Per questo motivo ho sviluppato dieci fasi che portano alla creazione dei personaggi, cercando di coprire l’intero processo, dall’acquisizione dei dati fino al completo sviluppo.  

Nell’articolo descriverò brevemente le dieci fasi. Nei progetti che prevedono l’uso dei personaggi non è necessario seguirle tutte: l’importante è sapere cosa comporta evitarne una. 

Fase 1: Cercare gli utilizzatori
La fase iniziale è quella di acquisire il maggior numero di informazioni sugli utilizzatori. Questi dati possono provenire da diverse fonti: interviste, ricerche sul campo, informazioni di seconda mano, questionari, relazioni, indagini culturali, ecc. Per esperienza, so che le grandi aziende hanno frequentemente un gran numero di informazioni sugli utilizzatori, relazioni dal marketing, dai call center, ecc. Queste fonti possono, in una certa misura, sostituire gli incontri con le persone reali ma creano anche problemi poiché non sono focalizzati sulle necessità del progetto. Questo apparirà chiaro nella prossima fase.  

Fase 2: Formulare un’ipotesi
Lavorare con i personaggi vuol dire focalizzare l’attenzione sugli utilizzatori nel contesto determinato dal progetto. Spesso le aziende parlano dei loro clienti in un modo che non prende in considerazione il differente contesto in cui si trovano quando usano un sito web o un software. In un recente progetto per un’autorità nazionale danese, consistente nel redesign di un portale web contenente relazioni sulle attività economiche destinate a diverse autorità governative, veniva usata una modalità di divisione del mondo degli affari danese in categorie di grandezza e di tipo di commercio. Dalle interviste con lo staff del call center e dalla lettura di molte relazioni prese vita un’altra ipotesi. La precedente divisione del mondo degli affari non aveva significato in questo progetto, perché non aveva importanza in che tipo di commercio agiva chi doveva redigere la relazione. Quello che importava era quanto grande fosse l’azienda e se la persona che redigeva la relazione fosse interna all’azienda o un consulente. Le indagini condotte precedentemente non erano state analizzate con queste premesse, quindi l’analisi doveva essere rifatta basandosi su questa nuova prospettiva.  

Fase 3: Verificare
Nella mia esperienza, la parte più difficile del lavoro inerente allo sviluppo dei personaggi è “come dividere la torta”, partendo dai dati per arrivare a decidere quali descrizioni includere nei personaggi. Questo comprende alcune delle dieci fasi e coinvolge più di un gruppo di consulenti o membri del team di progetto solo per elaborare le descrizioni. Nella fase di verifica, l’attenzione è posta sul reperimento dei dati che sostengano lo schema iniziale e, nello stesso tempo, la descrizione dei personaggi e la scrittura degli scenari. Il metodo dei personaggi richiede un certo tipo di informazioni che possano favorire la preparazione delle descrizioni e facilitare la scrittura degli scenari. Per esempio, cosa piace o non piace agli utilizzatori, quali sono i loro valori, qual’è il loro approccio con il software o sito web, in quali condizioni useranno il software o il sito web e, per finire, se i dati raccolti sono a favore o contro i dati iniziali.  

Fase 4: Trovare schemi
L’ispirazione, in questa e nelle precedenti fasi, ha origine dal cercare il significato nei dati raccolti con le ricerche qualitative. Si comprende di essere sulla strada giusta quando gli altri possono seguire le vostre argomentazioni e arrivare agli stessi risultati. Per poterlo fare, è importante mostrare gli schemi finali agli altri membri del team, ai partner nel progetto, ecc.

Fase 5: Sviluppare i personaggi
La fase cruciale arriva quando si deve scegliere cosa includere nella descrizione dei personaggi, evitando la creazione di stereotipi. Ho visto abbastanza spesso descrizioni in cui i personaggi erano presentati come superuomini o stereotipi, il che li rendeva difficilmente accettabili. In questa fase è necessario ricordare che lo scopo principale dei personaggi non è quello di descrivere come sono gli utilizzatori, ma creare soluzioni che usino le necessità del personaggio come punto di partenza. Al fine della comprensione dei personaggi, devono essere presenti nella descrizione cinque componenti principali che, se anche non menzionate direttamente, comunque facilmente deducibili dalla sua lettura.

- Corpo (una foto o una descrizione della persona creerà un senso di umanità. La postura e il vestiario raccontano molto della personalità)

- Psiche (tutti noi abbiamo un atteggiamento nei confronti della vita e su cosa ci circonda, che influenza anche il modo in cui ci avviciniamo alla tecnologia. Per esempio: il personaggio è introverso o estroverso)

- Background (tutti noi abbiamo un retroterra sociale, scolastico ed educativo che influenza le nostre capacità, gli atteggiamenti e la comprensione del mondo)

- Emozioni e atteggiamenti riguardo alla tecnologia e al campo in cui stiamo progettando

- Tratti personali. Questo è un aspetto complesso. Nella scrittura romanzata, c’è una distinzione tra tipi e caratteri a tutto tondo. Un tipo è caratterizzato dall’avere solo un tratto distintivo che si ripercuote in tutte le azioni che compie e crea un carattere assai prevedibile vicino agli stereotipi. Un tipo è difficilmente coinvolgente. Un carattere a tutto tondo ha più di un tratto caratteristico, non è prevedibile ed è più coinvolgente.

Quando si descrivono i personaggi diventa essenziale evitare gli stereotipi e creare, invece, delle descrizioni che i membri del team possano accettare e apprezzare. Un modo per evitare gli stereotipi è quello di cercare informazioni che reiterano le stesse caratteristiche. In un caso che ho trattato, il personaggio da descrivere, una donna, era incline ad esercitare autorità, e da questo i membri del team scrissero nella descrizione che essa lavorava per l’ufficio delle imposte. Questo influenzava il suo atteggiamento nei confronti della vita e, di conseguenza, nella descrizione veniva dipinta come persona in sovrappeso e con pochi amici. Per il team l’informazione “esercitare l’autorità” aveva creato un sentimento negativo sul personaggio, riscontrabile, poi, in tutte le altre informazioni che seguirono.  

La quinta fase è anche quella in cui si può incrementare l’accettazione. Nella mia esperienza, sono poche le organizzazioni che permettono ai membri del team di far parte del processo di scrittura. Al loro posto esse utilizzano consulenti o il personale del reparto usabilità per scrivere le descrizioni. Il metodo dei personaggi dovrebbe essere, invece, percepito come un processo dove tutti devono capire da dove le descrizioni sono estrapolate e come possano essere utilizzate. Se si permette ai membri del team di essere parte del processo di scrittura, si sentiranno anche loro padroni dei personaggi. In seguito, le descrizioni potranno essere riscritte da una singola persona per assicurarne l’omogeneità nella scrittura e nella presentazione. In ogni modo, si trarranno benefici dall’inclusione di più persone nel processo di scrittura o, come in un nostro precedente progetto, nel lasciare ai membri del team la scelta delle fotografie per i personaggi.

Fase 6: Definire le situazioni
Come detto in precedenza, il vero scopo dei personaggi è quello di creare scenari dalle descrizioni. Questa fase è una preparazione agli scenari nella quale viene descritto il personaggio, in quali situazioni userà il software / sito web o quali necessità ha il personaggio che preludono a una situazione d’uso. Ogni necessità o situazione è il passaggio iniziale che porterà agli scenari.  

Fase 7: Validazione e accettazione
Per essere sicuri che tutti i partecipanti al progetto siano d’accordo sulle descrizioni e le situazioni, possono essere seguite due strategie: chiedere la loro opinione e/o coinvolgerli nello sviluppo dei personaggi. Spesso il metodo dei personaggi è visto come uno strumento di comunicazione delle necessità degli utilizzatori verso gli sviluppatori o altri soggetti, mentre in realtà è un processo che permette lo sviluppo user-centred. Un chiaro processo di sviluppo aiuta a creare opportunità che permettano alle molte persone coinvolte nel progetto di partecipare allo sviluppo dei personaggi e ad usarli nel progetto.  

Fase 8: Disseminare la conoscenza
Sono completamente cosciente che non tutti possano essere parte del processo. Nuovi arrivati o altre aziende potrebbero essere coinvolte. Ma se i personaggi non sono resi disponibili a tutti, non hanno nessun valore. Non solo i personaggi, ma anche i dati su cui è basato il loro sviluppo devono essere fatti conoscere (quello che Grudin, Pruit e Adlin chiamano documento fondante). Inoltre, è essenziale spiegare come e per che cosa si useranno i personaggi. In molti progetti si tralascia di informare e di insegnare agli sviluppatori e ai progettisti come usare i personaggi, come pensare con gli scenari o come utilizzarli nei casi d’uso.

Fase 9: Creare gli scenari
I personaggi non hanno valore se non sono inseriti in uno scenario. Uno scenario è come una storia: ha un protagonista principale (il personaggio), un set (qualunque posto dove l’azione si svolga), un obiettivo (quello che il personaggio persegue), un’azione che porterà all’obiettivo (interazione con il software / sito web / strumento) e, non meno importante, degli ostacoli che bloccano la strada verso l’obiettivo. Ho visto spesso quelli che chiamo “scenari felici”, dove uno strumento risolve tutti i problemi. Provate a leggere la descrizione di Mrs Tahira Khan, e di come riesce a sconfiggere il diabete: capirete di cosa parlo. Non è realistico, né convincente, lo scenario che permette a una donna di 65 anni, in viaggio in Gran Bretagna, sofferente di un diabete non diagnosticato, che non comprende bene l’inglese e che non è ben istruita neppure nella sua lingua, di sconfiggere il diabete con uno strumento elettronico.

Fase 10: Sviluppo continuo
Per ultimo, raccomando di aggiornare le informazioni sui personaggi. Questo deve essere fatto se i test con gli utilizzatori mostrano all’improvviso nuovi risultati o se qualcosa cambia nell’ambiente dei personaggi. È importante che non tutti siano in condizione di cambiare le informazioni, ma che tutti sappiano chi possa farlo se necessario. Inoltre, raccomando spesso di avere un ambasciatore per i personaggi, che tenga sempre sotto controllo le descrizioni e che possa essere interpellato dagli altri partecipanti al progetto per segnalare errori nelle descrizioni. E infine, come Adlin e Pruit raccomandano nel loro libro “The Personas Lifecycle”, lasciare che i personaggi escano di scena dopo aver raggiunto il loro scopo.

L’articolo originale, “Ten Steps to Personas”,
è stato pubblicato sul sito web HC Vista
(http://www.hceye.org/HCInsight-Nielsen.htm).

La Dr.ssa Lene Nielsen è una specialista danese di user-experience, interaction design e usabilità. Nel 2004 ha pubblicato la sua tesi di dottorato (Ph.D.) "Engaging Personas and Narrative Scenarios". È autrice di numerose pubblicazioni e articoli dedicati ai personaggi e agli scenari. È assistente part-time al Center of Applied ICT della Copenhagen Business School e consulente part-time della Snitker & Co per l’usabilità. La Dr.ssa Nielsen pubblica un blog dedicato ai personaggi, www.personas.dk, in lingua danese.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 23/10/2007 @ 16:38:46, in Segnalazioni, linkato 2443 volte)

OPA Europe - Online Publishers Association - ha pubblicato la ricerca, Internet Access at Work, sulle abitudini e le preferenze delle persone che si collegano ad internet dal luogo di lavoro. Dalla ricerca emerge che i siti più visitati sono quelli di notizie e informazione.

Link: http://www.opa-europe.org/

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di stefano (del 30/10/2007 @ 17:54:30, in Analisi, linkato 4123 volte)
La presunta nuova stagione di internet somiglia sempre di più a quella che ci siamo lasciati alle spalle dopo lo scoppio della bolla speculativa. Di questi tempi, basta appiccicare l’etichetta 2.0 ovunque per far credere che siamo di fronte a novità assolute. Per quanto mi riguarda, condivido il pensiero di Tim Berners Lee, per il quale non esiste il Web 2.0, ma una naturale evoluzione, agevolata dall’innovazione tecnologica, di quello che è sempre stato l’obiettivo del web: facilitare la condivisione di idee e informazioni tra le persone.

La riflessione nasce dopo aver partecipato al convegno Web in Tourism, dove ho assistito ad alcuni interventi, non tutti per fortuna, che sembravano provenienti dal passato. Un orgia di terabyte, repliche 3D di città, oscure interfacce di siti web piene di filmati e animazioni e etichette 2.0 appiccicate un po' a caso. Tutto descritto senza mai porsi la domanda più importante. A chi e a cosa serve tutto questo? A nulla, secondo me: specchietti per allodole, per vendere servizi inutili ad aziende che non hanno neanche digerito la prima stagione di internet. Parlo delle piccole e medie, quelle grandi sono più smaliziate per caderci di nuovo. A queste aziende si cerca di far credere, di nuovo, aggiungo io, che il loro successo passerà dall’acquistare e implementare sui loro siti web la soluzione tecnologica più evoluta, allettandole con bassi costi iniziali, nel caso specifico un sito web con un'interfaccia inusabile a 500 euro, per poi vendergli tutta la “chincaglieria” di contorno. Non è così. Il modo migliore per avere successo è quello di rispondere alle necessità di chi visita il sito web, fornendo informazioni ben organizzate e servizi semplici da utilizzare. E questo si può ottenere, non mi stancherò mai di ripeterlo, solo coinvolgendo i reali fruitori del sito web nello sviluppo del progetto.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             


Titolo
Analisi (12)
Approfondimenti (5)
Bibliografia (1)
Corso UCD (8)
Eventi (3)
Idee (2)
Interviste (1)
Presentazione (1)
Recensioni (3)
Risorse (14)
Segnalazioni (52)

Catalogati per mese:
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Ultimi commenti:
Anche io ho sempre c...
11/05/2011 @ 11:55:59
Di Stefano Dominici
Mi trovo in sintonia...
10/05/2011 @ 15:04:56
Di Andrea Picchi
Io uso sempre InPriv...
09/05/2011 @ 17:30:40
Di Stefano Dominici


Titolo


14/11/2024 @ 19:47:01
script eseguito in 47 ms